Un silenzio innaturale avvolge la città, svuotata dai sui abitanti fuggiti in cerca di altri lidi.
Un motorino solitario, un allarme, qualche voce.
Uccelli che cantano sotto il sole estivo, neanche tanto caldo.
I pochi rumori rimbombano e risaltano nel silenzio circostante.
La pazza del palazzo di fronte evidentemente non va in vacanza e urla al telefono, minaccia castighi, fino a sgolarsi. Poi chiama la gatta "Bianchina coniglietta dispettosa, sei proprio una maialina...". Il povero animale deve avere delle crisi di identità....
I pazzi con la finestra sul cortile tacciono, forse loro sono in vacanza, ad urlare e sbraitare contro qualche vicino di tenda o di camera, il quale incautamente ha buttato troppo rumorosamente un oggetto nella spazzatura.
Un alito di vento solleva foglie e polvere, agita i rami dei tristi olmi cittadini.
Nei giardini pensili, là su dove i comuni mortali non arrivano, getti di irrigazione preservano dall'arsura alberi e fiori, messi lì forse a nascondere chissà quale segreto in quelle terrazze inaccessibili.
Agosto in città, innaturale e misterioso, passa in fretta, come un pigro sospiro, fino alle porte dell'autunno.
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