
Gli ultimi regali ricevuti (per la fine della faticosissima scuola di specializzazione) sono una super stupenda Nikon D70 e un portatile. Quindi adesso sto facendo valangate di foto e sto cercando, anzi litigando, col computer per trovare il modo migliore per organizzarle, manipolarle e soprattutto visualizzarle. Ed è qui che sorge il problema.
Ho fatto tutte le calibrazioni del caso, in quanto Photoshop mi diceva che ogni dispositivo (macchina, schermo, stampante, scanner) deve avere un suo profilo di colori, in modo che ci sia il corretto passaggio di informazioni e i colori non vengano falasati nei vari passaggi (macchina - programma - visualizzazione su schermo).
Ad esempio, la calibrazione dello schermo, consiste nel scegliere il quadrato più neutro tra 3. Ma a questo punto sorge un problema irrisolvibile: nel momento in cui io regolo lo schermo basandomi sulla mia personale percezione di colore neutro, quello schermo sarà tarato per visualizzare perfettamente immagini solo ai miei occhi.
Forse bisognerebbe impostare un profilo-colori anche per ogni utente del pc?
Si potrebbe contestare il mio ragionamento dicendo che nel momento in cui una foto è una immagine bidimensionale della realtà, se io vedo quella foto esattamente come l'immagine ripresa, allora anche altri vedranno quella foto nello stesso modo in cui avrebbero osservato l'immagine reale, anche se diverso dal mio. Ma non ne sono convinta, infatti la retina e tutti i processi cerebrali, psicologici ed emotivi necessari alla visualizzazione e immagazzinamento di un'immagine ragiscono in maniera diversa alla radiazione luminosa prodotta dai fosfori o quel che è di uno schermo e alla radiazione proveniente da oggetti reali, tridimensionali, che riflettono le onde luminose.
Il ragionamento è forse un po' contorto, ma tutto ciò è per convincermi che è inutile fare regolazioni millesimali, tanto saranno perfette solo per me.
Anzi, nemmeno per me, perchè l'immagine sullo schermo appare leggermente diversa a seconda che la stanza sia illuminata da luce solare, elettrica o in penombra.