01 novembre 2017

Piccole storie dei nostri a-mici.

La gatta del vicino

La gatta del vicino crede che ogni umano sappia aprire ogni porta. Quando mi vede mi guarda e mi dice (tradotto dal felinese): "umana, tu hai le mani, tu sei alta, tu aprimi questa porta". Io le rispondo "miao" e lei "umana non sei degna di me" e mi volta la schiena sprezzante.

01 ottobre 2014

Cervelli in fuga


Per non parlare di come qua, da ultima arrivata, nemmeno madrelingua, ho trovato un riconoscimento delle mie capacità 1000 volte maggiore che in Italia, dove non ero nessuno, solo una delle tante sfigate che fanno la fila per un posto di scienze e non possono sperare ad altro, perché in Italia se esci dall'università non ci rientri nemmeno dalla porta di servizio... e invece qua ci rientro, dalla porta di servizio, ma ci rientro ;-)
Magari poi va tutto alle ortiche, ma per adesso sento finalmente di poter portare avanti dei progetti all'altezza delle mie capacità.
Non che la scuola secondaria non mi piacesse, ma essere sempre l'ultima arrivata, quella a cui nessuno dà retta (nessuno degli altri professori o il preside intendo) tanto l'anno dopo non ci sei più, quella che non può mai avere voce in capitolo "perché tu non sai come vanno le cose che sei appena arrivata", beh, non aiuta a sviluppare progetti interessanti...

20 giugno 2014

Sinceramente non capisco in risposta a chi l'hai scritto, perché se l'hai scritto in risposta a me allora proprio non so esprimermi e non capisco... non si parla di "accontentarsi"... si parla di fare un percorso che per il momento non è ancora stato intrapreso. Non mi pare che da nessuna parte siano passati dal nulla assoluto al matrimonio per tutti in una notte... indipendentemente dalla quantità di cattolici (e infatti in Francia ci sono arrivati dopo al Belgio che è molto più cattolico, ma anche molto liberale)
Che poi tu sia stanca ed è da troppo tempo che aspetti, beh, è un altro discorso... ma le battaglie politiche non le si vince mai per se stessi, ma per chi verrà dopo, è così per qualsiasi cosa (dal razzismo, all'aborto, passando per il lavoro e via dicendo).
Se questa proposta di legge passerà sarà un passo storico, per te sarà troppo tardi forse, ma se passerà io sarò contenta non perché mi "accontento", ma perché sarà un grande passo che migliorerà la vita di tanta gente, e non vedo perché non dovrei essere felice e soddisfatta se questo dovesse accadere... Non è il massimo? Beh, è QUALCOSA e il meglio è nemico del bene. Io credo che un piccolo passo fatto sia meglio di un grande passo non fatto.

19 giugno 2014

Macachi prigionieri a Modena: ispezione a sorpresa

Macachi a Modena

Io ho molta pena per i poveri macachi, ma lo studio del cervello dubito si possa fare in altro modo... moltissime ricerche sul funzionamento dei neuroni, la trasmissione dei segnali, come collegare protesi al cervello, tutte cose che potrebbero un giorno aiutare gente in difficoltà... tutto parte da ricerche di base come questa... certo, è orribile, ma queste ricerche permetteranno magari tra 10 o 20 anni a dei disabili di vivere meglio. Io ho grande pena e sono convinta che moltissime ricerche le si possa fare senza animali, ma il cervello è una delle cose che NON si può studiare in altro modo. Dobbiamo rinunciare a studiare il cervello? Certo, possiamo anche rinunciare a studiare il cervello, forse un macaco vale di più che un disabile umano?
Grande rispetto per gli ambientalisti, ma anche grande ignoranza su cosa sia la ricerca e soprattutto l'utilità della ricerca di base.
http://richiamo-della-foresta.blogautore.repubblica.it/2014/06/19/macachi-prigionieri-a-modena-ispezione-a-sorpresa/

04 febbraio 2014

Insegnare

Una persona ha commentato così
Ussignùr, e tutti gli altri lavoratori che si tirano un culo quadro?
E io rispondo così:
L'insegnante è uno dei professionisti laureati meno gratificati sia da un punto di vista sociale che salariale sopratutto in Italia, non credo che questo possa essere negato da nessuno. Poi ci sono anche un sacco di insegnanti che non sanno fare il loro mestiere, ma è un altro discorso (anche se forse collegato al primo... perché in effetti si deve essere o scemi o molto molto convinti per fare un mestiere difficile, mal pagato e assolutamente non riconosciuto da nessuno, genitori e allievi in primis, e non mi tirare fuori la balla del fatto che è un lavoro part time, perchè non lo è, ha orari compatibili con la vita di famiglia, nel senso che alle 10 quando tutto è finito puoi ritornare a fare quello che non hai fatto il pomeriggio...
 Quanta ignoranza al mondo...

09 novembre 2013

Fuggire

Una risposta a questo post: http://locambiamoquestomondo.altervista.org/giovani-e-futuro/cervelli-fuga-ma-il-cuore-spesso-resta/
E aggiungiamo anche chi decide di fuggire alla soglia dei 40anni, con due figli e zero futuro.
Perché diciamocelo chiaro, fare un figlio prima dei 30anni per una donna è la morte professionale, e quando ti tolgono pure quello straccio di lavoro precario che hai sudato pagando migliaia di euro per la specializzazione e il nido, quando la ditta del marito, unico stipendio fisso per pagare il mutuo, minaccia chiusure e trasferimenti in altre zone d'Italia, senza servizi, senza parenti... beh... a quel punto la tentazione forte forte ti viene... e quando arriva la risposta ad uno dei tanti CV inviati e si apre uno scenario in un paese dove danno 300 € di assegni per i figli, dove la scuola è gratis davvero, dove le formazioni per i disoccupati ci sono, di alto livello e gratis, dove il parlamento ha una percentuale di ladri e briganti decisamente inferiore... beh, guardi i tuoi figli, pensi che in fondo siamo tutti europei e crescere bilingue è di certo uno dei più grandi regali per il futuro. E soprattutto crescere, con una formazione, con la possibilità di vivere una vita in famiglia di qualità, con un padre presente che non deve fare orari folli, con una madre che non si ammazza per la depressione del precariato continuo..
per poi magari chissà tornare, loro, tra 10-20 anni...
Ma io non torno, no... io ho studiato, ho sudato, ho fatto volontariato, e l'unica cosa che ho ottenuto è scarpe in faccia e precariato.
No grazie, meglio qui in Belgio, dove in fondo piove solo poco più che a Milano e d'estate si sta decisamente meglio.
Grande stima per i giovani che ritornano, ma c'è un tempo per ogni cosa, i figli 'se li si vuole) si devono fare prima dei 30anni e un paese che non te lo permette (a meno di non rinunciare a qualsiasi carriera) non è un paese civile.
Incredibile ma vero, qui in Belgio le donne fanno figli molto prima che in Italia, strano eh? Non devono prima farsi un curriculum, possono farselo in parallelo coi figli, cosa che a me non è stato gran che concesso. Però ora alle soglie dei 40anni, in Italia sarei considerata un peso inutile, qui mi pagano una formazione di alto livello per potermi reinserire professionalmente. E, incredibile!!! Mi pagano pure il dopo scuola per i figli!!! No grazie, io non torno :-) Devo pensare prima ai miei figli, mi dispiace per chi resta...

18 settembre 2012

Fuggitiva

Io penso a tutte quelle madri che ho conosciuto e che ogni giorno in grigie città lottano per avere un mondo migliore per i loro bambini e non solo, per tutti i bambini a venire. Che lottano per una scuola migliore, che lottano per una città migliore, che lottano per un Paese migliore.
Io mi sento di avere tradito tutte queste mamme e papà andandomene dall'Italia, invece di stare a lottare per costruire un mondo migliore per tutti ho pensato egoisticamente al benessere della mia sola famiglia.

La scuola in Italia è sempre più disastrata, la società è iniqua, il mercato del lavoro inesistente, la società stessa si sta sfaldando e allora che faccio? Invece di restare e lottare per salvare il salvabile, per recuperare il buono che c'è, per lasciare qualcosa di meglio alle generazioni future che faccio? Me ne sono andata, a cercare un posto dove poter stare meglio con la mia famiglia, dove possa permettermi una casa col giardino e dove ci sia una vera scuola pubblica gratuita, dove spero di poter trovare un lavoro che non sia sempre più precario. Invece di restare e lottare e dare un futuro migliore a molti, sono fuggita per dare un futuro migliore ai miei figli.
Io sono contenta della scelta che ho fatto, ne sono convinta.

Ma capisco che la mia è una scelta egoistica e ammiro tantissimo chi resta a lottare, ogni giorno, per tutti.

23 settembre 2011

Autunno, andiamo. E' tempo di migrare.

boh, così. Oggi inizia l'autunno e io vorrei migrare altrove, sempre che qualche pezzo di satellite non elimini il nostro problema..

22 settembre 2011

Lasciare il segno

Salve Prof. Volevo comunicarLe che ho passato il Test per la facoltà di chimica all'Università Statale. Partecipanti: circa 300. Posti Disponibili: 140. Numero: 48esimo. La volevo così ringraziare per avermi trasmesso questa passione.
Un messaggio da un ex-allievo.
Si entra in classe e a volte si ha l'impressione di parlare ai muri, sembra che le parole caschino nel vuoto, ciò che si dice sembra non avere senso, una perdita di tempo e di risorse, di fronte al disinteresse generale.
In questi ultimi anni ho visto tante scuole e studenti di tutti i tipi, le esperienze positive poche e sempre comunque mi rimane il senso di aver dato poco, mi chiedo cosa resterà di ciò che ho detto? Quale influenza avrò avuto?
Mi era già capitato tempo fa di re incontrare una ragazza che era stata mia esploratrice, io capo scout. Mi aveva detto di aver scelto un certo percorso di studi e di lavoro in seguito a cose che le avevo detto. All'epoca frequentavo un corso di comunicazione scientifica, evidentemente ne ho parlato (cosa che non ricordo) e la cosa le era rimasta impressa.
Si lascia sempre il segno dove si passa, e questo è mille volte valido se si entra nella vita di ragazzi.
Bisogna tenerlo a mente, sempre.
Siamo noi a dare l'esempio, siamo noi a formare il futuro.

18 febbraio 2011

Partenza - 1993

È l'ora dell'arrivederci.
La strada che ci hai aiutato a percorrere momentaneamente si divide: così prescrive il Grande Gioco.
Non bisogna essere tristi, ma gioire nell'attesa di rivedersi.
Percorreremo sentieri diversi, più o meno in salita; a volte in una rigogliosa e fitta foresta, a volte attraverso una placida e solare campagna e forse per qualche tempo in un secco deserto.
Vedremo persone diverse e tanti paesi e costruiremo case che non si somiglieranno neanche un po'!
Ci innamoreremo e poi saremo delusi, piangeremo e ci consoleremo; suoneremo e scriveremo, di gioia o di rabbia, incazzati contro il mondo oppure per cantare la bellezza...
Poi ci ritroveremo (fra un minuto o fra mille anni) e sorridendo nella dolcezza amica ci racconteremo la vita.

31 gennaio 2011

Riflessioni da forum

Molte mamme si lamentano perchè coi figli non riescono a farsi delle belle vacanze, sono un po' una palla al piede, si lamentano, stressano.
Sarà che non ho avuto molte vacanze ante-figli, ma le mie vacanze mi paiono più che soddisfacenti anche coi figli, anzi, quando ci capita di fare qualche giorno da soli mi capita di imbattermi in qualcosa e pensare "ah.. ai bambini sarebbe piaciuto, sarebbe stato bello se ci fossero stati anche loro" ovvio che il pensiero dura 10 secondi e poi mi godo il we col marito ;-) .

Queste mamme si chiedono come fare a non annullarsi per i figli. Bisogna cercare di ritagliarsi degli spazi, è banale.

Alcune si struggono e maledicono il giorno del concepimento chiedendosi chi glielo ha fatto fare, anche a me ogni tanto viene da pensare come sarebbe stata la mia vita senza figli, e penso che sarebbe stata più triste, magari avrei avuto un lavoro più prestigioso, meglio pagato, più soddisfacente e gratificante e magari non precario, ma ho voluto fare i figli subito per non arrivare a 40 anni, magari scoprire di non riuscire ad avere figli e vivere nel rimpianto... non rimpiango una vita senza figli, mentre credo che se non li avessi fatti avrei rimpianto di non averli... (anche se un po' rimpiango il fatto di non essere nata e cresciuta in un paese dove le pari opportunità siano più reali).

A questo punto però mi si potrebbe chiedere cosa avrei fatto se a 26 anni avessi scoperto di non poter concepire, avrei avuto tutto il tempo per elaborare la cosa e scegliere eventualmente un percorso di adozione o di fecondazione assistita o magari avrei accettato e lasciato perdere, ma sarebbe stato ben diverso rimandare i figli pensando "non è il momento, li faccio dopo" e poi scoprire di non poterli avere e pensare "se magari ci avessi provato prima ci sarei riuscita".

Contorto...

Ovviamente ci sono anche quelli che i figli non li vogliono, dicono di star bene così, buon per loro, però poi queste persone a volte si svegliano a 45 anni che invece li vogliono e io mi chiedo, ma non potevano pensarci prima?

30 gennaio 2011

Cosa ho fatto negli ultimi 12 anni?

Negli ultimi 12 anni (non necessariamente in questo ordine): mi sono laureata con 110 e lode, mi sono sposata, ho fatto 2 figli, ho fatto 2 corsi post laurea della durata totale di 3 anni, ho cambiato 3 volte casa, ho cambiato 8 posti di lavoro, tutti precari, di 4 tipi di lavoro diversi, e sono tutt'ora precaria.
Sono stanca.

14 ottobre 2010

Una volta non c'erano i telefonini...

Conversazione avuta accompagnando il grande a scuola.
Il tutto è cominciato commentando un film vintage con astronavi di plastica e dinosauri pupazzo.
D:"quei dinosauri erano dei robot?"
N:"non penso fossero robot, probabilmente li muoveva qualcuno da dentro..."
D:"non è tanto bello così, insomma.. sembra tutto finto..."
N:"ma a quell'epoca non c'erano i computer, cioè, c'erano, ma non ci si faceva i film, erano molto costosi, li si usava per altre cose... probabilmente all'epoca quel film era sembrato bello"
D:"sì, quando era appena uscito il DVD..."
N:"ma non c'erano i DVD!!!"
D:"allora quando era appena uscita la videocassetta..."
N:"quando è uscito quel film mi sa che non c'erano nemmeno le videocassette..."
D:"ah... beh... allora, quando era appena uscito al cinema o alla televisione lo avranno trovato bello"
N:"sì, penso di sì..."
D:"..."
D:"come facevano a fare i cartoni animati senza computer?"
N: "li disegnavano fotogramma per fotogramma"
D:"?!? Ma ci mettevano un sacco di tempo!!"
N: "eh, sì, del resto non c'erano computer per fare grafica. Pensa che il mio primo computer aveva molta meno memoria e capacità di calcolo di questo telefonino"
D: "e allora che memoria avevano i telefonini?"
N: "ma non c'erano i telefonini!!!"
D:"ah..."

Mi sento un dinosauro...
http://en.wikipedia.org/wiki/Digital_native

17 settembre 2010

Su col morale!

Mi scrivo e mi rispondo.
Questo blog ultimamente è diventato un po' depresso. Non che ci abbia mai scritto molto, vengo qua solo per sfogarmi, scrivo ciò che non scrivo sul mio sito o sui forum. Perché? Boh. Mi piace così.
E allora scrivo la risposta al mio post precedente.
Quest'anno sono disoccupata (grazie Gelmini!), ho un sacco di tempo libero, in questo momento mi sto facendo di v-C 15 forte del Dr. Reckeweg (un toccasana contro le piccole depressioni psico-fisiche), ho una torta nel forno, i bambini sono a scuola, e per qualche mese ancora qualche soldino di sussidio lo prenderò! E quindi di che preoccuparsi? E magari tra poco ce ne andiamo tutti in Francia! WOW! Inoltre quest'estate abbiamo fatto una vacanza fantastica.
Oggi è venerdì 17, piove e mi sento benone!

23 marzo 2010

Quel senso di...

... inquietudine, malessere, inadeguatezza. Forse è la primavera, o il concludersi di un ennesimo mio anno di vita. Si tende a tirare le somme, a guardarsi le spalle, a vedere cosa si è fatto, cosa invece è rimasto incompiuto.
Mi sono laureata a pieni voti ormai 11 anni fa, e ora che faccio? Sono precaria, faccio un mestiere che dovrebbe lasciarmi tanto tempo libero e invece mi occupa la mente e le giornate come mai avrei creduto. Quel che peggio è che ogni cosa che faccio, ogni cosa che preparo, ogni cosa che studio, potrebbe non servirmi più, e l'anno prossimo sarà tutto di nuovo daccapo: nuovo ambiente, nuovi colleghi, nuovi studenti, magari anche nuove materie e nuovi programmi. Così è andata negli ultimi anni e, se sarò fortunata, così andrà, fino alla fine, probabilmente, la mia fine.
Per l'anno prossimo non so se augurarmi un altro contratto, ovviamente in un'altra scuola e tutto da rifare, o se rimanere disoccupata e a 36 anni ricrearmi una qualche professionalità, inventarmi un mestiere.
Mi sento in gabbia, chiusa, costretta. Avessi la certezza di restare sempre nello stesso posto, saprei che le fatiche di oggi sono investimento per domani, ma non è così. Preparo lezioni, compiti, invento strategie, ma l'anno prossimo sarò da tutt'altra parte, altre esigenze, altri problemi e sarà tutto da rifare.
È frustrante, alienante. Le mie giornate passano e non riesco a fare nulla per bene.
Le foto da sistemare si accumulano, anni e anni di ricordi che sbiadiscono, dove le avrò scattate, cosa pensavo, cosa facevo? Si perde tutto e si accumula a prender polvere la vita.
I bambini crescono e non riesco a trovare il tempo di fare con loro ciò che vorrei. Da quando siamo in questa casa ho promesso a Davide di fargli dipingere una parete del box o della cantina, sono passati ormai più di tre anni.
Mi sento spenta, vuota, vado avanti per dovere, non vedo futuro per me e tanto meno per i miei figli.
Questa Italia è sempre più brutta, più meschina, mi vergogno di chi mi sta intorno, e intanto procedo nel mio apparente benessere, con un peso nel cuore, ormai incapace di sognare.
Non posso permettermi di lamentarmi, di esternare il mio malessere perché per tutti io dovrei essere felice e soddisfatta della mia piccola vita. Ma questa vita precaria, questo dover cambiare ogni anno, questa incertezza nel futuro, mi stroncano, mi abbattono, mi affossano.
Non sono più io, stento a riconoscere ciò che ero. Sono solo un guscio vuoto, di apparenza, di atti e movimenti. Mi sento arida, spenta.
Nel buio attendo che una luce si accenda e mi illumini la via.